Ok! Il copione dice che dobbiamo essere felici e grate alla vita che ci ha dato un figlio sano e bello …. ALT!! Tutta la gratitudine alla vita certo, ma l’impresa è stata nostra ed è sacrosanto prenderci il merito. Anche perché diciamocelo, ne abbiamo un gran bisogno, considerando che di punto in bianco ci ritroviamo a frignare senza senso, ad offrire un servizio no stop di latteria ambulante, ad accettare consigli da tutti, persino da sconosciuti che si improvvisano pedagogisti illuminati. Poi, appena il tempo lo permette e il coraggio riaffiora, ci proviamo, lo facciamo, buttiamo lo sguardo al piano di sotto ed è incredibile, allucinante, grottesco! Un immenso budino ha preso il posto del fiero pancione che non facevamo altro che esibire orgogliose e, nel peggiore dei casi ci si mette la doppia pompa di latte ad aggravare la situazione. Montagne crollanti, meringhe sgonfiate e il sudore che imperversa…. Un tempo avevo un pube, due gambe e il resto!
Calme… ricordate? Dobbiamo esser felici! Perfetto, la nostra mente annebbiata dall’adrenalina prima e dalla prolattina poi, riesce ancora a rispondere agli stimoli della donna che eri, multitasking e performante, per cui nulla è perduto, possiamo farcela! La priorità, togliendo la sopravvivenza del cucciolo, è in assoluto il budino, non tanto per appetito sessuale … ne dovrà passare di acqua sotto i ponti prima di ritrovarlo, piuttosto perché non ci pensi proprio a cambiare armadio, tantomeno look. Mai provato a gareggiare con Belen, che lo sanno tutti quanto è antipatica, avrà pure un bel culo ma la gravità toccherà anche lei prima o poi.
Il punto, il primo è stabilire se allattiamo al seno o no. Il secondo è stabilire se abbiamo avuto un parto naturale o siamo reduci da un’episiotomia, o lacerazione con conseguente sutura. Forse cesarizzate? In ogni caso, prima di poter pensare al budino come priorità, l’emergenza è nutrire il cuore e l’ingrediente è e rimane sempre lo stesso: amore intorno, fuori dalle balle i rompiscatole, le petulanti, i consiglieri e le invadenti. Calma, silenzio, luce, parole necessarie e affetto, amore, attenzioni; costruito tutto ciò possiamo muovere la pedina verso la salvezza, il nostro aspetto che sempre ha a che fare con l’amore, quello per noi. Vi evito le solite liste di yoga, piscina, stretching, cerchi post parto per non sentirci sole, di quelli ne avrete sentito parlare fino alla noia e ne saprete più voi di me; non rinunciate mai alla luce del sole e alle passeggiate. Sono gratuite, non hanno orari e hanno numerosi benefici; intorno la natura possibilmente perché quella sì che cura, e se viene voglia la musica con noi ad accompagnare il cammino. Il sorriso, ecco, pensiamo anche a quello perché poi rimane stampato e neanche ce ne accorgiamo perché capita di realizzare all’improvviso che siamo diventate mamme … e allora forse, il pavimento pelvico malridotto non contiene quella gocciolina di pipì emotiva … ci mancava pure quello. Ma sì, mi sono pisciata addosso e sono felice, sono diventata mamma, ce l’ho fatta!
Ah, il budino! Una volta trovato il ritmo, il sorriso, l’aria aperta e l’acqua ha finito di passare sotto i ponti, il budino è quasi scomparso, al resto ci penseremo!!