Nella fantasia degli autori, Paolona Musona è una mucca flaccida con le occhiaie pesanti, ma nella realtà sono io, adesso.
Chi mi vuole bene è qui che prova a tirarmi su, semplicemente invano.
Dopo aver ricambiato con un timido sorriso antigravitazionale – più un riflesso legato alla deglutizione nervosa che altro- le mie guance ricascano spioventi. Giù, a peso morto.
Ho letto e riletto questo libro ( Jeanne Willis e Tony Ross, edizioni “Il castoro”) da sola.
Non voglio certo menarvela con le mie paturnie, ma solo trasmettervi, senza filtri, l’empatia di cui questo libro è capace.
La mucca musona non vede la gioia da nessuna parte. Il paesaggio è sempre uguale, il Natale è troppo freddo, ai compleanni si invecchia.
Accanto a lui c’è l’agnellino, l’ amicone, dotato di una santa forza di volontà: deve tirar fuori Paolona dalla fossa!
Le fornisce punti di vista alternativi, le suggerisce lo sguardo ottimista che supera le contingenze urticanti ma soprattutto, gli sta accanto. Finché può, finché ci riesce.
Anche gli agnellini volenterosi e capaci di voler bene hanno un limite, che corre tra la sopportazione della tristezza altrui, il contagio e il senso di inutilità.
L’abbandona? Forse, ma di un abbandono terapeutico, che restituisce a Paolona la sua capacità di amare e di vivere la gioia nel farlo.
Omaggio all’empatia, la vita che viaggia da cuore a cuore e riempie tutto il vuoto che c’è.
Buona lettura!
Estella
Ciao siamo tutte un po’ Paolone,ma se guardiamo la primavera in arrivo, tiriamo su le occhiaie e andiamo avanti in modo che anche a noi Paolone ci scappi un bel sorriso, che nasconda un po’ le occhiaie.un grande abbraccio da una super Paolona
We love you!