Era giorno di sandali e gonnella ieri, e, nonostante il pallore del lungo inverno, ci siamo fatte ancora più femmine e siamo andate a vedere la mostra di Frida Kahlo, ospitata dal Mudec di Milano. C’erano anche i maschi ma sullo sfondo, perché poi questa cosa la volevamo fare noi due insieme, con la curiosità delle scimmie! E manco a farlo apposta Frida adorava le scimmie, così come i cani e i bambini ma l’amore che proprio non siamo riuscite a spiegarci è stato quello per il “panzon”, racchio come un rospo, più vecchio di lei, e di tanto, grasso impastato, con i pantaloni alla Fantozzi. Sì perché Diego Rivera, muralista e pittore messicano del Novecento, era proprio brutto e lei invece meravigliosa e vera. Nina dice sempre che la bellezza è nel cuore ma lui è stato sleale e ha sbagliato troppe volte e Frida meritava altro.
Quest’inverno, la sera, mi era accanto mentre leggevo la bellissima biografia di Frida ; lei divorava “diario di una schiappa” e ogni tanto mi chiedeva aggiornamenti: “E’ guarita? Lo ha lasciato? Ha dipinto qualcos’altro? Si è fatta la ceretta alle sopracciglia e ai baffi?”. È così che è nata la sua curiosità, un crescendo poi quando nei quadri, alla mostra, abbiamo trovato conferme; ed è stato proprio questo ad appassionarci, scoprire nelle pennellate di “Friduzza” la realtà, pezzi di storia, volti e colori … la vita e la morte. Abbiamo deciso che non ci piacciono ma ci siamo lasciate coinvolgere in quella follia d’amore, in quella pena costante di dolore, strazio e disperazione, nella voglia di vivere, nonostante tutto. Tanta emozione ritrovare la Frida vera che nelle pagine del libro prendeva forma e lentamente si disfaceva, e che nel film impersonava da una parte, il coraggio di tante e dall’altra, l’assurdità nell’accettare e farsi distruggere da un amore sbagliato, stonato eppure indispensabile! “A me no mamma, io lo voglio bello e gentile, eppure intelligente, se poi mi fa ridere anche meglio, ma io questa cosa che bisogna soffrire per l’amore non la capisco” ma Nina fa già parte delle donne che erediteranno la terra e la salveranno, ci è nata così, e non è la sola, sono tante equipaggiate per crescere in un mondo più bello! Di Frida si è portata via il coraggio, quello di raccontarsi senza filtri, cruda e graffiante, con quel fascino che lei ha riassunto così: “è più bella in foto e negli autoritratti si fa brutta perché tanto lo sa che è bella e forse il dolore che le spegne gli occhi, se poi lo dipinge, si sente meglio”. Forse è vero Nina, è proprio così e uscendo la sua manina paffuta si è sciolta dalla mia, per trovare nel carretto del gelato la sua nuova passione: la liquirizia!Grazie Nina e … Viva la Vida!